Fototeca Dino Carnevali

Fototeca Dino Carnevali

La fototeca comunale è dedicata al fotoamatore Leopoldo detto Dino Carnevali (06.06.1905 - 10.06.1989), avvocato, insegnante di diritto, pretore onorario negli anni 1940-45 e giudice conciliatore. Conserva una straordinaria varietà di fotografie storiche realizzate con le più diverse tecniche: albumine, ferrotipi, lastre in vetro, negativi, positivi a contatto. Le immagini, suddivise per fondi di provenienza, raccontano i cambiamenti storici e culturali del nostro Paese.

FONDO DINO CARNEVALI

Le fotografie realizzate da Dino Carnevali descrivono in modo suggestivo il territorio della Bassa e la sua gente. Si tratta di 1200 fotografie storiche viadanesi (usi e costumi, mestieri, paesaggi della bassa mantovana).

Foto di Dino Carnevali

FONDO GHINZELLI

Comprende alcune migliaia di fotografie storiche viadanesi (usi e costumi, mestieri, luoghi, personaggi noti) e fotografie di guerra (Campagne di Africa e Spagna) raccolte e conservate dallo storico Adolfo Ghinzelli.

Le fotografie di guerra sono state raccolte e suddivise nel corso delle sue ricerche riguardanti il territorio viadanese. Si tratta di scatti di diversa provenienza, principalmente riguardanti la Guerra Civile Spagnola e la Campagna d'Africa, a cui presero parte anche le truppe italiane.

Le immagini ritraggono soldati, campi di battaglia, città di passaggio e luoghi interessati dai combattimenti. Molte fotografie riportano sul retro le iscrizioni originali di chi le ha scattate: date, luoghi, nomi di persone o dediche ai famigliari a cui erano destinate le immagini. Ogni scatto, pertanto, è una fonte di informazioni scritte e visive ricche e accurate ed una testimonianza storica e sociale degli avvenimenti che hanno segnato la Storia del nostro Paese.

Ten. Sem Benelli nel 1917

FONDO TEATRO SOCIALE

Contiene le "cartes de visite" degli attori lirici del Teatro Sociale viadanese (fine '800, inizi '900).

Le "cartes de visite", nate a metà dell'Ottocento, sono piccoli ritratti fotografici montati su biglietti da visita di cartone su cui veniva riportato il nome della persona raffigurata e le indicazioni del fotografo-stampatore. Nei primi esemplari il cartoncino, utilizzato come supporto della fragile carta fotografica, era molto semplice e sottile, ma successivamente diventa di maggior spessore e sempre più ricco di dettagli, cornici, fregi dorati e medaglie delle quali amavano fregiarsi i fotografi premiati alle varie esposizioni universali.

Nel decennio che va dal 1859 al 1869 l'interesse per le "cartes de visite" risulta in continua ascesa. Oltre che nelle grandi città le fotografie vengono proposte anche in centri minori, sui giornali compaiono le prime pubblicità delle ditte specializzate in riproduzioni in formato "cartes de visite" dei personaggi importanti da collezionare: celebrità pubbliche, famiglie reali, ballerine, cantanti d'opera, artisti di teatro e fenomeni da baraccone vengono fotografati e le loro immagini proposte e vendute anche per corrispondenza.

Queste fotografie ci tramandano una iconografia che si è andata via via perdendo. Dalla ricerca e dallo studio delle "cartes de visite" si traggono elementi e informazioni di carattere storico, sociale e culturale del periodo a cui a appartengono, che sarebbero altrimenti andati irrimediabilmente perduti.

Baritono V. Mentasti


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